Dal 16 al 21 maggio 2022 si terrà la Settimana della biodiversità pugliese (V edizione), organizzata dall’assessorato all’agricoltura della regione Puglia. Il programma è articolato in eventi in presenza e on line, sono inoltre disponibili sul sito https://www.settimanabiodiversitapugliese.it/ un ricco elenco di materiale liberamente fruibile.
Alla manifestazione partecipano tra gli organizzatori 3 istituti del CNR con sede in Bari: IBBR, IPSP e ISPA.
In uno scenario in cui i cambiamenti climatici e l?agricoltura intensiva rappresentano due dei fattori più impattanti sulla perdita di biodiversità, la risposta per far fronte a queste problematiche viene proprio dalla diversità biologica delle risorse vegetali.
Il patrimonio genetico di specie selvatiche e locali, nonché delle specie antiche, attraverso la loro salvaguardia e caratterizzazione, costituisce una risorsa preziosa per migliorare le varietà moderne, non solo favorendo il loro potenziale adattativo agli stress ambientali ma anche migliorandone le proprietà nutrizionali. In quest?ottica, quindi, la complessità della biodiversità vegetale non deve spaventare, perché, al contrario, rappresenta un alleato dai molteplici effetti positivi per la tutela del nostro pianeta e della nostra salute.
Attraverso la realizzazione di due video, l?IBBR-CNR di Bari, che persegue tutti questi obiettivi, illustra l?importanza della conservazione della biodiversità vegetale nel tempo e nello spazio e racconta l?evoluzione di una tra le più diffuse specie agrarie (il frumento), sottolineando come la ricerca scientifica permetta di individuare i geni chiave dei principali processi metabolici e di analizzare i cosiddetti ?big data? ottenuti dalle moderne scienze ?omiche?.
Numerosi sono i detti legati alle attività dei campi e ai prodotti del mondo contadino; saperi che sono l?emblema di apprendimento, esperienza e rispetto dei cicli naturali.
Nel passaggio dal linguaggio originario, dialettale, a quello comune, riaffiorano termini quasi completamente archiviati nel nostro vivere quotidiano. Tali espressioni possono definire utensili tradizionali come, ad esempio, ?a pegnate o ?pignatta? (pentola in terracotta), ma anche pratiche e abitudini ormai lontane nel tempo che restano in vita perlopiù in detti e ricordi.
Queste conoscenze, tuttavia, custodiscono significati universali ed efficaci ancora oggi. Dalla raccolta di proverbi proposta da Mariella Finetti Sialer dell?Istituto di Bioscienze e Biorisorse (IBBR) di Bari, l?invito a guardarsi indietro per diffondere questi saperi popolari e renderli patrimonio collettivo.
La lenticchia di Altamura: ascesa e declino di una varietà locale https://www.settimanabiodiversitapugliese.it/2022/it/12/La_lenticchia_di_Altamura:_ascesa_e_declino_di_una_variet%C3%A0_locale/4_181/
di: Piergiovanni A.R. – Istituto di Bioscienze e Biorisorse, Bari
La storia della lenticchia di Altamura è un percorso che si avvia negli anni Trenta, quando le superfici destinate a questa coltivazione cominciano a farsi sempre più importanti. Di lì a qualche tempo il prodotto si differenzia in varie tipologie e conquista i più grandi mercati nazionali e internazionali.
Questo contributo attraverso le testimonianze dei più anziani agricoltori e dei documenti storici, illustra i fattori che hanno determinato l?ascesa ma anche la scomparsa, a partire dagli anni ?60 del secolo scorso, di questa coltivazione.
Qualcosa, però, è cambiato negli ultimi tempi: la piccola lenticchia di Altamura cresce e torna ad essere al centro delle attenzioni dei consumatori.
La sua è l?ennesima storia di una varietà locale che non si arrende.
https://www.settimanabiodiversitapugliese.it/2022/it/12/Tavole_disegni_spighe/4_197/
Prima della nascita della fotografia, alla fine degli anni trenta, e molto molto prima di quella del microscopio, i disegni di piante, fiori, semi in illustrazioni botaniche o tavole botaniche costituivano l?unico sistema per lo studio tassonomico, la didattica e la catalogazione nei musei e/o orti botanici.
Le tavole aiutavano a far conoscere il mondo vegetale, grazie al lavoro di veri e propri illustratori professionisti, le cui opere sono oggi conservate gelosamente in musei, giardini, orti botanici e banche del germoplasma di tutto il mondo.
«Tavole, disegni, spighe» è una semplice trasformazione digitale di immagini di spighe appartenenti ad alcune delle varietà locali di cereali iscritte al registro regionale pugliese delle specie da conservazione, un esempio di come sarebbero potute essere se fossero state ritratte nell?epoca di matita e acquerello.
https://www.settimanabiodiversitapugliese.it/2022/it/12/Il_caviale_verde/4_255/
Con l?arrivo della stagione estiva sulle tavole pugliesi possiamo facilmente trovare barattieri e caroselli, varietà locali di Cucumis con caratteristiche qualitative intermedie fra cetriolo e melone.
Si tratta di ortaggi inseriti nell?elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Regione Puglia i cui frutti (peponidi) si consumano immaturi, crudi, senza condimento o cosparsi di sale, in insalata, particolarmente con pomodoro e origano o con cipolla fresca, o per accompagnare primi piatti, come purea di fave e pasta con sugo di pomodoro fresco e cacioricotta, alla stregua del cetriolo, rispetto al quale è più digeribile.
Il frutto di queste cucurbitacee a raccolta commerciale ha l?epidermide di colore verde e la polpa croccante; oltre al mesocarpo, si mangia anche la parte centrale del frutto, con semi ancora abbozzati e placenta deliquescente. Per questa particolare caratteristica gli agricoltori locali hanno coniato il termine di ?caviale verde?.
Nell?ambito del progetto di ricerca SoilessGO, finanziato dalla Sottomisura 16.2 del PSR Puglia 2014-2020 la popolazione ?Carosello leccese? (Cucumis melo L. subsp. melo conv. flexuosus) è stata coltivata in serra, presso l?azienda La Noria del CNR-ISPA, allo scopo di caratterizzare dal punto di vista nutrizionale sia l?intero frutto che la porzione placentare con semi appena abbozzati, il caviale verde. Quest?ultima porzione del frutto talvolta rappresenta uno scarto per il consumatore.
Il contributo scientifico dell?Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Bari è da sempre teso a salvaguardare la biodiversità degli agro-ecosistemi pugliesi.
In questa presentazione gli autori mostrano come le Risorse Genetiche Vegetali (RGV), specie di piante modello e varietà locali, siano in grado di sviluppare un curioso comportamento nella risposta agli organismi, anche patogeni, che vivono associati ad esse. L?attenzione è focalizzata sull?interazione pianta ospite con nematodi fitoparassiti e virus.