Biodiversità

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L’art. 2 della Convenzione sulla diversità biologica (biodiversità), adottata nel 1992 sotto l’egida delle Nazioni Unite, definisce la “diversità biologica” come “la variabilità degli organismi viventi di ogni origine compresi, tra gli altri, gli ecosistemi terrestri, marini e altri ecosistemi aquatici con complessi ecologici di cui fanno parte. ;Ciò include la diversità nell’ambito delle specie ,e tra le specie, degli ecosistemi”. La biodiversità comprende quindi la diversità genetica, di specie e di ecosistema tra gli organismi viventi.

Nel settore agrario, l’insieme delle risorse genetiche vegetali, animali e microbiche che possiedono un valore effettivo o potenziale per l’alimentazione e l’agricoltura, è definita “agrobiodiversità”. Tale patrimonio, accumulato nel tempo per azione di meccanismi biologici e per selezione naturale, è stato preservato da generazioni di agricoltori ed allevatori. A livello internazionale, particolare attenzione è stata indirizzata alle risorse fitogenetiche relative all’alimentazione e all’agricoltura attraverso l’International Treaty on plant genetic resources for food and agriculture (adottato sotto l’egida della FAO nel 2004) che definisce le regole per lo scambio di germoplasma attraverso un accordo di trasferimento tra le parti interessate. A livello nazionale, molte Regione italiane hanno adottato leggi per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare.

La conservazione della biodiversità agraria è di fondamentale importanza per custodire la diversità biologica, poiché la diminuzione della variabilità e della diversità genetica all’interno dei sistemi biologici porta a una perdita di ricchezza delle varietà locali, delle conoscenze tradizionali e del paesaggio.

L’agrobiodiversità può essere conservata in situ, vale a dire, nell’ambiente naturale in cui le specie vivono e si sono adattate, oppure ex situ, ossia, in un ambiente diverso da quello naturale, come le banche del germoplasma e le banche microbiche.

Alcuni istituti afferenti al DiSBA detengono importanti collezioni di materiale biologico costituito da piante, cellule animali e microrganismi. Ai fini della gestione e della valorizzazione di tale materiale, il DiSBA, che partecipa alle attività di diverse infrastrutture di ricerca europee (MIRRI, ELIXIR, BBMRI..), ha avviato il progetto Biomemory che mira alla raccolta, gestione, analisi e preservazione di materiale e dati biologici.