FOOD 2030

Share on facebook
Share on google
Share on twitter
Share on linkedin

Il sistema alimentare globale si trova ad affrontare numerose problematiche che caratterizzano il nostro periodo storico attuale: lotta alla malnutrizione, i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, la scarsità di risorse naturali, la necessità di sfamare una popolazione in continua crescita, l’invecchiamento delle popolazioni crescente, l’urbanizzazione sregolata, lo smaltimento dei rifiuti e degli scarti delle produzioni industriali, ecc.
Per affrontare queste sfide è necessaria una trasformazione del sistema alimentare verso diete più sostenibili e sane, in grado di assicurare non solo una quantità di cibo sufficiente per tutti, ma anche una qualità dei prodotti adeguata alle necessità nutrizionali della popolazione.
La Strategia Farm to Fork e le politiche del Green Deal Europeo, delineano questa nuova visione che vuole intraprendere percorsi multisettoriali, necessari per un cambiamento radicale e stabile, dove il sistema alimentare, l’ambiente, la salute, la società, l’economia e la governance sono parte di una struttura integrata e coordinata. Ogni azione intrapresa genera sempre effetti e ricadute su tutte le componenti, anche le più lontane dall’obiettivo. In tale contesto risulta evidente che la cooperazione tra gli attori sia un elemento sinergico, soprattutto per la sensibilizzazione della società civile che riveste il ruolo primario per realizzare qualunque. Il “food environment” ossia un ambiente che possa stimolare gli individui a preferire cibi sani e sostenibili, l’etichettatura degli alimenti, la trasparenza delle informazioni sono utili ai consumatori per compiere scelte consapevoli, acquisendo la consapevolezza sugli aspetti nutrizionali, climatici, ambientali e sociali dei prodotti.
Le raccomandazioni del SAM “towards a sustainable food system” sottolineano poi la necessità che il cibo venga considerato anche come “bene comune” e non solo come “merce di scambio”, e tale consuetudine dovrà essere raggiunta rapidamente vista la sua insostenibilità e l’impatto negativo sulle risorse del pianeta, sulla salute, sull’economia e sul clima.
La scienza e l’innovazione sostengono da numerosi anni studi rivolti allo sviluppo di un sistema agroalimentare sostenibile e, in questo contesto le attività scientifiche del DiSBA si integrano al quadro strategico europeo. In particolare, le tecnologie per la protezione delle produzioni da agenti biotici di danno rappresentano un settore fondamentale di ricerca. L’obiettivo di ridurre l’impiego di pesticidi e migliorare la qualità dell’ambiente a sostegno della competitività, sostenibilità e sicurezza delle filiere agroalimentari sono diventati improrogabili fasi di una fondamentale trasformazione.
Le attività di ricerca volte al miglioramento anche del benessere animale nel settore zootecnico e la sostenibilità dei sistemi foraggero-zootecnici fanno parte di quell’azione che vuole raggiungere una ottimizzazione del rapporto resa/qualità dei prodotti.
Nel Dipartimento vengono sviluppate ulteriori metodologie innovative nel settore della sicurezza e della qualità alimentare per la determinazione di micotossine, funghi, microrganismi patogeni, allergeni e antibiotici in materie prime ed alimenti. Vi sono coì molte competenze legate allo sviluppo di novel food, proteine alternative, alimenti per intolleranti, probiotici, nutraceutici e alimenti funzionali. Queste ticherche sono tutte correlate al tema alimentazione-salute, sia per l’individuo in generale che per specifiche classi di età ed esigenze.
La salvaguardia dell’agro-biodiversità e la valorizzazione delle produzioni tipiche nazionali restano settori di primaria importanza anche per il rafforzamento dei principi che caratterizzano la Dieta Mediterranea, riconosciuta come stile alimentare sano e sostenibile. Nel Dipartimento si , si sviluppano tecniche per il miglioramento della qualità e conservabilità dei prodotti, con l’ottimizzazione di processi produttivi, packaging e logistica, e la gestione ecosostenibile di produzioni agroalimentari con il riutilizzo degli scarti.